Oggi parliamo di un prodotto Made in italy che sta rivoluzionando il mondo dei sistemi di sviluppo e prototipazione rapida principalmente nel campo elettronico , Arduino.
Arduino nasce in Italia nel 2005 da un’idea di Massimo Banzi e del suo team per rendere disponibile ai suoi studenti (dell’ Interaction Design Institute di Ivrea) un sistema a microcontrollore a basso costo senza tralasciare le performance, ma oltre al sistema Hardware si inizia a cercare un linguaggio e un software adatto, chiaro, di facile comprensione, e che girasse su tutti i sistemi operativi per pc. Il suo sviluppo inizia pochi mesi dopo l’apertura di questo istituto (2001) , dopo svariate “schede” e dopo svariati tentativi di creare un linguaggio di programmazione e un IDE adatto a tale scopo nasce il “Wiring” che ancora oggi è il linguaggio di programmazione entry-level utilizzato da Arduino e anche dai suoi cloni (ricordatevi che il vero Arduino è italiano! diffidate dalle imitazioni).
Cosa si può realizzare con Arduino?
Non è facile rispondere, ma qualunque cosa hai in mente, qualunque progetto grande o piccolo, facile o difficile , Arduino è pronto a darti una mano, prendiamo come esempio il mondo delle stampanti 3D , bene , esse si sono evolute così velocemente anche grazie allo stesso Arduino, offrendo il mondo della stampa 3D a chiunque, e quindi mettendo a disposizione uno strumento in più per tutti coloro che come hobby , o perché no, anche come lavoro , hanno il bisogno di creare oggetti senza particolari complicazioni , rendendo possibile il passaggio da uno schizzo su un foglio (anche virtuale) al prodotto finito.
Coma si presenta Arduino?
Arduino si presenta come una normale scheda elettronica dalle dimensioni più o meno paragonabili ad un cracker, nella scheda è presente un microcontrollore Atmel- Atmega (esso cambia a secondo della versione) che è il cuore, il cervello di tutto il sistema, in esso è presente il bootloader precaricato che ci permette di “inviare” il codice scritto nel pc alla scheda senza l’utilizzo di un apposito programmatore esterno , inoltre nella scheda troviamo tutto ciò che serve a far funzionare il cervello, abbiamo un regolatore di tensione (che serve a stabilizzare la tensione che immettiamo come alimentazione alla scheda), alcuni componenti elettronici che non sto qui ad elencare , un jack per l’alimentazione, è un connettore USB. (nello specifico Arduino può essere alimentato sia dalla porta USB presente a bordo , sia dal jack di alimentazione, ma ricordiamoci che tutti i pc erogano un massimo di 700mA, che a secondo di cosa si utilizza potrebbero essere non sufficienti a garantire il regolare funzionamento della scheda)
Arduino è già bello e pronto per connettersi con tutto ?
Arduino da solo,non può svolgere tutte le funzioni per il quale è stato creato, quindi ha bisogno di una serie di circuiti di interfaccia con hardware specifico per collegarsi con l’esterno, queste interfacce vengono chiamate “shield” ovvero scudi (scudi perché servono a proteggere le linee I/O di Arduino), essi si montano a sandwich sulla scheda grazie alla particolare piedinatura. Di shield ne esistono a centinaia, sono Open Source , quindi possono anche essere auto-costruiti se ne avete le capacità, oppure potete optare per comprarli belli e pronti nello store ufficiale del progetto Arduino o presso i negozi di componenti elettronici. alcuni esempi di shield sono : il motorshield, che permette di pilotare un motore in corrente continua, agendo su direzione e velocità; lo shield IN/OUT che permette di interfacciare Arduino con vari sensori e varie uscite proteggendoli da danni provocati da sovratensioni; lo shield sd-card , che come avete capito dal nome, permette ad Arduino di interfacciarsi con le memorie di massa SD, e quindi si può andare a realizzare un datalogger di temperature per esempio. Ma non finisce qui, non esiste un numero ben definito di shield , infatti per ogni esigenza diversa da quelle che possiamo chiamare “standard” si può creare un apposito shield home made.
Ma quanti shield posso montare su un’Arduino ?
Non esiste un limite di shield che si possono utilizzare, ma tenete conto che ogni shield per funzionare ha bisogno di un certo numero di I/O e che variano a secondo del tipo di arduino, e che quindi il numero di shield montabili dipende da quanti I/O dispone Arduino e di quanti I/O ha bisogno lo stesso shield.
Come si programma Arduino?
Basta avere un pc su cui è installato l’apposito IDE, basta avere un pochino di pazienza, buona capacità di riflessione, e essere abili a scrivere con il pc, il gioco è fatto, dopo che realizzi il primo programma non puoi più fare a meno di Lui .
La mia esperienza con questo sistema.
Personalmente ho iniziato a conoscere il progetto Arduino verso la fine del 2010 , grazie alla disponibilità di internet e alla mia fame di conoscenza, ho seguito e seguo l’evoluzione di questo sistema, quest’estate ho acquistato il mio primo starter Kit , e tutt’ora ci smanetto, da premettere che sono un Operatore Elettrico e quindi l’elettronica per me è una passione che inserisco tra i miei studi perché capisco che ,l’elettronica sta iniziando a convivere in simbiosi con applicazioni che anni fa erano destinati soltanto alla gemella dei lavori pesanti l’elettrotecnica.
Non ho incontrato nessuna difficolta a muovere i primi passi con Arduino, e ne consiglio l’utilizzo a tutti, soprattutto a chi vuole spingersi sempre oltre i confini di ciò che già esiste , sarebbe bello se tutte le scuole italiane di qualsiasi indirizzo (dalle medie in su ) darebbero spazio a questa piattaforma di sviluppo, e far scoprire a coloro che vengono chiamati “i nativi digitali” cosa realmente si può creare partendo da qualche componente, qualche riga di codice, e qualche idea buttata a casaccio.
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